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“Cheshire Crossing” (Review Party)

Insieme al drago Mondadori di “Alice, Dorothy e Wendy”, oggi è uscita anche questa meravigliosa graphic novel ideata da Andy Weir e illustrata magnificamente da Sarah Andersen, “Cheshire Crossing”, dedicata alle nostre tre “eroine” accomunate da mondi fantastici e dalla loro capacità di entrarvi. Ringrazio ancora Milena di Timeless Hopeful Reader e la Mondadori per aver organizzato questo magnifico evento, e avermi permesso di leggere questa splendida e intricatissima storia di mondi immaginari che sguazzano l’uno nell’altro in un caos fantastico.

  • Titolo: “Cheshire Crossing” 
  • Autore: Andy Weir 
  • Genere: Fumetti, Graphic Novel, Fantasy per ragazzi
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Oscar Ink
  • Pagine: 128
  • Data di uscita: 17/11/2020
  • Traduttore: F. Matteuzzi
  • Prezzo: €18,00

Sono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull’Isola-che-non-c’è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici. Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po’ di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell’Ovest e Capitan Uncino, unito ora in una coppia davvero diabolica. Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso! “Cheshire Crossing” è un viaggio vertiginoso, divertente e sconfinato attraverso i classici della letteratura e i loro mondi fantastici come non avete mai osato immaginarli.

Prima di leggere il classico intramontabile de “Il mago di Oz” non sono riuscita a resistere alla tentazione e, al contrario dei miei compagni di viaggio, visto che bene o male conoscevo tutte e tre le storie tramite film e cartoni, mi sono subito fiondata in questa graphic novel esplosiva ideata da Andy Weir che, effettivamente, ha ben pensato che le tre storie di “Alice nel paese delle meraviglie”, “Il mago di Oz” e “Peter Pan” si somigliassero sono tantissimi aspetti, partendo dalla fantasia senza eguali delle protagoniste che, in questo volume di 120 pagine, si tramuta in una “capacità unica” delle tre ragazze, qui con età abbastanza simili, di poter realmente entrare e uscire da mondi fantastici e far uso e sfoggio di abilità altrettanto speciali, come entrare negli specchi (Ofelia, mi manchi tanto) e volare grazie ai pensieri felici. 

Inizialmente il tutto era stato elaborato da Andy Weir anche visivamente, ma sfortunatamente non è mai stato un grande disegnatore, e la bravissima illustratrice Sarah Andersen è più avanti venuta in suo soccorso, ridisegnando da capo tutta l’opera e permettendole così di poter essere ultimata e data in pasto a un pubblico che, come me, potesse apprezzare. Trovo infatti che l’idea di base dell’unire i tre filoni narrativi delle tre storie sia fantastica, e mi è piaciuto molto il modo di raccontarla, semplice ma interessantissima, che mi ha spinta in un viaggio fantastico che mi ha fatta sognare come una bambina, tenendomi incollata ai disegni e alle parole e rendendomi triste quando mi sono resa conto di essere giunta all’ultima pagina. Non volevo finisse mai!

Un pensiero effettivamente molto realistico che non mi sono mai ritrovata a fare, è stato che le tre ragazze, tornate nel “mondo reale” e parlando delle loro avventure sarebbero sicuramente state reputate delle matte da manicomio, e in effetti qui troviamo una Alice stufa marcia di venire trascinata da una struttura di strizzacervelli ad un’altra, e qualcun’altra che ci ha fatto l’abitudine, come Wendy e Dorothy. 

Quest’ultima è l’unica che ho trovato più simile all’originale, caratterialmente parlando; di diverso c’è soprattutto il colore della pelle e il fatto che indossa rotondi occhiali alla Harry Potter, oserei dire. Wendy, invece, è la più stravolta: dai boccoli in testa le troviamo una chioma cortissima, dalla lunga camicetta da notte un crop top nero che le lascia scoperto l’ombelico e un choker al collo che fanno parte di uno stile moderno e aggressivo, unito a modi per nulla femminili, ma a una grande maturità e sicurezza di sé. Più avanti scopriremo il perché di questo cambiamento grazie a un flashback in cui il capitan uncino (anche lui di colore, qui) la deride dandole della femminuccia indifesa. 

Ho trovato il suo personaggio molto interessante, al contrario di Alice, che qui è mora e decisamente insopportabile. È come se le avessero fatto ingoiare un cocktail di chiodi, arrugginiti dal magico potere dell’acidità. Credo che chiunque leggerà questa graphic novel la odierà, ed è uno dei pochissimi dettagli che cambierei della storia. 

La regina rossa, personaggio che personalmente amo, qui non ha un grande ruolo; vengono utilizzati come antagonisti però il “grande capitan uncino” e la “malvagia strega dell’ovest”, che qui possiede una bellezza incredibile, che di certo contribuirà ad accecare il capitan uncino, che si unirà a lei contro le tre ragazze che si troveranno a saltare da un mondo all’altro, intersecando storie e personaggi in un caos fantastico, che vi regaleranno un viaggio mentale unico. 

La prima cosa che mi viene in mente è che vorrei aver avuto io l’idea per questa storia, che spero tantissimo avrà un seguito, e che avrei voluto durasse almeno il doppio. Le tavole sono bellissime (adoro quelle con le distese di papaveri) e ti permettono di entrare a pieno nella storia. Si realizza inoltre un mio “sogno proibito” riguardante due dei personaggi della storia, che almeno qui ho potuto vedere realizzarsi (mi sono quasi commossa!).

Lo consiglio soprattutto agli amanti delle storie per bambini e a chi è legato a questi tre intramontabili racconti: spero lo adorerete come me.

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